L'iter per il riconoscimento della DOP
Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Casatella Trevigiana DOP ha presentato la richiesta di riconoscimento della DOP Casatella Trevigiana nel 2001. Il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, con proprio Decreto del 3 aprile 2006 GU 89 del 15/04/2006, ha approvato il Disciplinare di Produzione, accordando la protezione transitoria a livello nazionale alla denominazione Casatella Trevigiana DOP. La richiesta della DOP in ambito europeo è stata quindi inoltrata da parte del MIPAAF ai competenti uffici della UE per la definitiva ratifica. Con il REGOLAMENTO (CE) N. 487/2008 del 2 giugno 2008, la CASATELLA TREVIGIANA DOP è stata iscritta nel registro delle Denominazioni d’Origine Protette e delle Indicazioni Geografiche Protette.
Denominazione DOP
DOP (Denominazione di Origine Protetta) è il marchio di qualità che viene attribuito dall'Unione Europea a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche, uniche e inconfondibili, dipendono esclusivamente o essenzialmente dal territorio in cui sono prodotti. L’ambiente geografico comprendente sia fattori naturali (clima, caratteristiche ambientali) sia fattori umani (tecniche di produzione tramandate nel tempo, artigianalità, tradizionalità) combinati insieme, consentono di ottenere un prodotto inimitabile al di fuori di una determinata zona produttiva.
Affinché un prodotto sia DOP le fasi della produzione, trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un’area geografica determinata.
Le condizioni che permettono di beneficiare del riconoscimento comunitario devono figurare in un apposito protocollo, il disciplinare di produzione, che precisa il nome e la descrizione del prodotto, la delimitazione geografica e tutti i vincoli e le prescrizioni relative al metodo di produzione e all’etichettatura del prodotto. Il rispetto di tali regole è garantito dagli Organismi di Controllo.
La storia
La Casatella Trevigiana nasce in "casa" dei contadini…
Nella pianura trevigiana una parte dei terreni agricoli è stata, fin da tempi remoti, destinata a produrre l’erba sia allo stato verde sia affienato per l'alimentazione del bestiame. Date le dimensioni modeste delle aziende agricole di un tempo, fatto che ancor oggi caratterizza ampi territori del trevigiano, il bestiame veniva utilizzato sia per produrre lavoro, carne e latte, sia per la riproduzione e per il letame.
Il latte prodotto, se eccedente ai normali fabbisogni della famiglia contadina, veniva trasformato in burro, formaggi, ricotta direttamente in azienda, attraverso metodi caseari artigianali oppure consegnato alle tante latterie turnarie o cooperative esistenti in ogni paese.
Anche i raffinati veneziani degustano Casatella Trevigiana
Le prime testimonianze scritte, che comprovano l’esistenza di questo prelibato formaggio nell'entroterra della repubblica veneziana, risalgono al diciassettesimo secolo.
Già nel lontano Seicento, infatti, un poeta veneziano, in una delle "satire veneziane", il cui testo fu stampato a Venezia nel 1671, esalta la "schiettezza del viver primo" e parla di alimenti semplici e genuini di puro latte di vacca come "recote e formagiele, cibi da licarse i dei…". Le formagiele sono inoltre citate nel 1789, anno in cui furono incluse tra i doni fatti dal doge all'arte dei "fruttajuoli" i quali, in quell'anno e più precisamente il primo agosto successivo alla sua nomina, regalarono 480 meloni al nuovo doge. Poco dopo, il doge Ludovico Manin contraccambiò con diversi prodotti agricoli, tra cui 24 "formagiele".
La Casatella trevigiana contro la fame dei tempi più duri
Quello lavorato nelle famiglie era formaggio di aspetto difforme in relazione alla metodologia usata e ai quantitativi di latte disponibili, talvolta provenienti da stalle diverse. Le forme variavano in peso, nella consistenza della pasta, nella durata della maturazione, nel tenore di grasso e nel sapore.
Nelle famiglie contadine più povere, quelle con non più di una o due mucche, nel periodo della crisi di fine ‘800, la padrona di casa preparava il formaggio con il poco latte sottratto all'alimentazione giornaliera della famiglia, e, nel caso in cui non fosse sufficiente per fare il formaggio, veniva chiesto in prestito dalla famiglia vicina, per poi essere ricambiato. Tale esempio di primitiva cooperazione era conosciuto col nome di “prestanza del latte”. La Casatella Trevigiana sovente costituiva l’unico “companatico”, accompagnato dalla polenta. La Casatella Trevigiana migliore era quella prodotta nel periodo invernale, perché le vacche alimentate con foraggio secco producevano un latte più grasso e quindi più adatto alla produzione di formaggi molli.
LA ZONA DI PRODUZIONE
Tutte le testimonianze scritte succedutesi nel corso dei secoli indicano come area di origine della Casatella Trevigiana DOP il territorio attualmente riconducibile alla provincia di Treviso. L'area trevigiana, infatti, è da sempre vocata alla produzione dei formaggi molli in funzione del tipo di ambiente, pianeggiante e collinare, dei metodi di allevamento, in quasi totale prevalenza bovino e della tradizione casearia, che era radicata in quasi tutte le frazioni. Ancora oggi la mano dell'uomo e l'arte casearia sono fondamentali per la riuscita della tradizionale Casatella Trevigiana DOP la cui zona di produzione è circoscritta al solo territorio della Provincia di Treviso, come espressamente specificato nel Disciplinare di Produzione. Di conseguenza, sia la raccolta del latte sia la successiva caseificazione devono avvenire nei limiti di tale zona; ciò a garanzia dei tempi ristretti tra raccolta e trasformazione (48 ore) e del mantenimento dei requisiti qualitativi del formaggio finito.
“Il latte utilizzato per la produzione della Casatella Trevigiana DOP deve essere prodotto in stalle ubicate all'interno della zona geografica, corrispondente alla Provincia di Treviso e sottoposto a caseificazione, maturazione e confezionamento all'interno della stessa zona.
I confini della zona di produzione corrispondono ai limiti amministrativi della Provincia di Treviso, che confina a nord con la provincia di Belluno, ad ovest con la provincia di Vicenza, a sud ovest con la provincia di Padova, a sud e sud est con la provincia di Venezia, ad est con la provincia di Pordenone in Regione Friuli-Venezia Giulia.” (art. 3 del disciplinare di produzione).
Le caratteristiche
La Casatella Trevigiana DOP si presenta con pasta morbida, lucida, lievemente mantecata, fondente in bocca, di colore da bianco latte a bianco crema; sono ammesse lievi occhiature minute. Crosta assente o appena percepibile, forma tradizionalmente cilindrica. Profumo lieve, latteo e fresco. Sapore dolce, caratteristico da latte, con venature lievemente acidule.
Come riconoscerla
Il marchio distintivo della Casatella Trevigiana DOP che può essere utilizzato soltanto da chi rispetta il Disciplinare di Produzione e si sottopone ai periodici controlli è il seguente: